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GOBI ESPRESSO

Alla scoperta del deserto del Gobi.
 
Si tratta di un’escursione di 7 giorni nel Gobi con visita ai siti maggiori: le falesie d’ocra di Bayanzag, le dune del Khongor, il canyon Yol e il monastero di Ongii.
Il Gobi, che letteralmente in lingua mongola significa deserto, si estende su tutta la zona sud del paese e in gran parte anche nella « Inner-Mongolia » (Cina). Questa immensa superficie desertica è composta da vari « Gobi », molto diversi tra di loro.


Giorno 1 – Arrivo a UlaanBaatar
Il nostro staff vi accoglierà all’aeroporto di UlaanBaatar. Sistemazione in hotel, breve visita ella città.
 
Giorno 2-Partenza per il sud.
Arrivo nel deserto del Gobi.
Traversata della provincia di Töv per raggiungere Dundgovi.
Vi troverete quindi alle porte del Gobi, come indicato dal nome della regione.
Sosta a Baga Gazaryn Chuluu.
In questa zona si trovano numerosi luoghi di interesse turistico: templi, pitture rupestri, formazioni rocciose e giacimenti fossili ……
Pernottamento presso un campo di yurte.     Circa 240 km.
 
Giorno 3- Ongiin Khid
Monastero di Ongii, una delle icone del deserto del Gobi mongolo.
Nel passato etremamente attivo, il monastero ha subito la devastazione dell’eccidio sovietico che ha distrutto una buona parte del complesso.
Il complesso è costituito da 2 monasteri, di cui la parte più antica – sulla riva sinistra del fiume Ongii – realizzata nel 1760.
La parte più recente, costruita nel 2002, si trova sulla riva destra.
 
Giorno 4 – Bayanzag.
Sito delle celebri falesie di arenaria rossa, o falesie d’ocra, quasi uno scorcio di Arizona in questa zona desertica. Verso sera, gli ultimi raggi di sole infiammano le falesie color arancio … uno spettacolo imperdibile.
Questo sito è noto altresi’ per essere una sorta di cimitero dei dinosauri.
E’ proprio qui infatti che è avvenuta la prima scoperta di uova di dinosauro.
Il nome Bayanzag significa letteralmente « ricco di saxaoul».
Il saxaoul è un arbusto di piccola taglia endemico del Gobi che cresce molto lentamente, con radici estremamente profonde e le cui foglie assomigliano a degli aghi di pino.
Avrete quindi la possibilità di fare un’escursione in queste « foreste » di saxaoul.
Pernottamento in gher presso campo ger.
 
Khongoriin Els
Le dune di Khongor, “Khongoriin Els”, costituiscono il rilievo sabbioso più importante del Parco Nazionale del Gobi Gurvan Saïkhan. Con una superficie di più di 900 km², è la più vasta zona sabbiosa della Mongolia. Le dune si elevano bruscamente dalle pianure e costituiscono uno dei paesaggi più spettacolari del Paese. Il vento soffia in permanenza da nord verso ovest sulle dune che possono quindi raggiungere un’altitudine di 200 metri nella parte più elevata. Le popolazioni locali chiamano queste dune imponenti le « dune che cantano », per il rumore che fa il vento mentre spinge le dune. Esse si estendono su più di 180 km in lunghezza e su 3/15 km in larghezza. Al di là delle dune, la steppa si estende a perdita d’occhio.
Le dune di Khongor hanno un fascino particolare per l’impressionante combinazione di colori; le dune di sabbia si tingono infatti di un giallo pallido. Le dune sono bordate da una banda di vegetazione verde e lussureggiante, delimitata da un fiuliciattolo: il Khongoriin Gol. Alimentato da sorgenti sotterranee, questo fiumiciattolo scorre lungo le dune per qualche chilometro, formando così un’oasi nel bel mezzo di un paesaggio arido. Questa regione è anche ricca di fossili e di resti di dinosauri, ma anche di minerali.
 
Giorno 6 - Canyon Yol.
Noto per il suo cordone di ghiaccio che non si scoglie nemmeno in estate, tanto stretto e profondo è questo canyon. 
Yol è il nome dato ai Gypaètes, ma anche questa è una leggenda, una delle tante del Gobi.
Questo altipiano si estende per più di 6 km; all’inizio è abbastanza ampio per poi restringersi al punto da rendere complicato il passaggio di 2 persone che si incrocino nella parte più stretta. Nella sua parte centrale, il canyon raggiunge i 300m di profondità.
Numerosi anfratti e ruscelli ne disegnano i bordi, provocando cosi’ la spessa coltre di ghiaccio in inverno. Il sole non riesce mai a raggiungere la parte più stretta del canyon e il ghiaccio fonde solo verso la fine dell’estate, donando a questa massiccio montuoso un fascino tutto particolare.
Pernottamento presso un campo di yurte.
 
Giorno 7-  Proseguimento verso nord – Tsagaan Suvarga
La presenza del deserto si farà sentire in maniera sempre più evidente, i paesaggi diventano sempre più essenziali, « puri », per lasciare spazio esclusivamente a dune e formazioni rocciose.
Raggiungerete Tsagaan Suvarga, vestigia degli antichi fondi marini trasformatesi in spettacolari formazioni rocciose calcaree dalle striature multicolori, grazie all’azione dell’acqua e dei venti nel corso dei millenni.  Tsagaan Suvarga significa letteralmente «Stupa Bianca», nome dato alle falesie di questo sito.
Pernottamento presso uno dei rari campi di yurte nella zona di Tsagaan Suvarga.
 
Giorno 8-  Ikh Gazariin Chuluu 
Sito di formazioni rocciose ai margini del deserto. Un passo non troppo lungo per permettervi di entrare nel “tempo mongolo”. In genere in questa zona vivono pochi nomadi, ma in inverno le pendici rocciose offrono una buona protezione dal vento gelido.
 
Giorno 9-Ritorna a UlaanBaatar. 
290 km su strada quasi tutta asfaltata – 5/6 h. Sistemazione all’hotel. Pomeriggio libero per shopping etc.
 
Giorno 10- Partenza. Volo internazionale.

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